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Semaforo, ora chi passa col ROSSO paga una MAXI multa | Sanzioni raddoppiate per queste auto, cittadini in rivolta

Semaforo rosso
Gli italiani gestiscono male i semafori e le loro regole – pexels – salernosera

Il mancato rispetto del semaforo rosso rappresenta una delle infrazioni più pericolose e purtroppo anche più frequenti sulle strade italiane.

Un gesto apparentemente “veloce”, spesso giustificato con frasi come “ormai era tardi per frenare” o “non passava nessuno”, che però può trasformarsi in tragedia nel giro di pochi secondi. Gli incidenti causati da chi forza il semaforo rosso sono tra i più gravi, spesso coinvolgendo pedoni, ciclisti o veicoli che si trovano a percorrere regolarmente un incrocio.

Secondo i dati più recenti sulla sicurezza stradale, le infrazioni ai semafori non accennano a diminuire. In Italia, attraversare un incrocio con il semaforo rosso comporta una multa che varia da 167 a 665 euro, oltre alla decurtazione di 6 punti dalla patente. Per chi commette la stessa infrazione entro due anni, la recidiva comporta anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

E non è tutto: se l’infrazione avviene in orario notturno (tra le 22:00 e le 7:00), l’importo viene aumentato di un terzo. Per i neopatentati, invece, i punti decurtati raddoppiano, proprio per l’elevato rischio associato alla loro scarsa esperienza alla guida.

Eppure, nonostante queste sanzioni, il numero di infrazioni rimane alto. Il problema è culturale, prima ancora che normativo. In molti casi, gli automobilisti sembrano considerare il semaforo rosso più come un “consiglio” che come un obbligo. A nulla sembrano valere le campagne di sensibilizzazione, e anche i sistemi di rilevamento automatico, come i T-Red, non hanno ancora avuto l’effetto deterrente auspicato.

L’approccio della Germania

Altrove, però, le cose funzionano diversamente. In Germania, per esempio, si tende ad affrontare il problema con una filosofia completamente diversa. Non solo le regole sono chiare e le pene severe, ma anche i giudici hanno margini più ampi per valutare caso per caso e agire di conseguenza. Ne è prova una recente sentenza del Tribunale Distrettuale di Francoforte, che ha fatto il giro d’Europa: un’automobilista alla guida di un SUV è stata multata per essere passata con il rosso. Ma la multa non è stata quella “classica”: invece dei 200 euro previsti, la sanzione è stata aumentata a 350 euro.

Il motivo? La maggiore pericolosità del veicolo, un SUV appunto, per massa e ingombro. In caso di impatto, un mezzo simile può causare danni molto più gravi rispetto a un’utilitaria. Il giudice ha voluto mandare un segnale chiaro: non tutti i veicoli sono uguali, e chi guida mezzi più pesanti ha una responsabilità maggiore. Oltre al tipo di auto, il tribunale ha tenuto conto dei precedenti della conducente, che aveva già collezionato infrazioni per eccesso di velocità e uso del cellulare. L’insieme di questi fattori ha portato alla decisione di inasprire la sanzione, inaugurando così un possibile nuovo approccio al tema della sicurezza.

Multa
Il sistema multe in Italia è standardizzato – pexels – salernosera

Verso un sistema più equo e severo?

Il confronto tra Italia e Germania evidenzia approcci molto diversi. In Italia, le sanzioni sono standardizzate, quasi meccaniche. In Germania, invece, si punta su una valutazione personalizzata dell’infrazione, considerando la gravità potenziale, il comportamento passato del conducente e le caratteristiche del veicolo.

Forse anche il nostro Paese dovrebbe iniziare a ragionare in questi termini. Introdurre un sistema più articolato, in grado di premiare i comportamenti virtuosi e penalizzare in modo mirato quelli più pericolosi, potrebbe essere la chiave per una maggiore sicurezza stradale. Perché rispettare il rosso non è solo questione di codice: è una questione di responsabilità, di rispetto per la vita degli altri — e della propria.