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Nel cuore della Campania esiste un borgo dove NESSUNO invecchia mai | Qui il chirurgo estetico fa la fame

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Un borgo fantasma diventa patrimonio UNESCO – pexels – salernosera

C’è un piccolo borgo nel cuore dell’Italia che, per anni, è rimasto quasi completamente disabitato.

Le case, costruite in pietra grezza, sembravano sospese nel tempo, con porte sbarrate, persiane cigolanti e strade silenziose percorse solo dal vento. Un luogo che il tempo aveva lentamente cancellato dalla memoria collettiva, lasciando solo tracce sbiadite di una vita che fu. Eppure oggi, questo stesso borgo è diventato una meta sempre più amata da viaggiatori in cerca di autenticità, tranquillità e bellezza.

La rinascita è cominciata in modo inaspettato: una serie di post su Instagram, un video su TikTok, e poi ancora articoli su blog di viaggio e itinerari alternativi. I social network hanno fatto da cassa di risonanza, riportando l’attenzione su questo angolo dimenticato. La bellezza dei panorami, l’architettura rurale intatta, e il silenzio – che oggi viene percepito come un lusso – hanno stregato i viaggiatori digitali, quelli che prediligono lo “slow travel”, fatto di passeggiate, degustazioni di prodotti tipici e contatto diretto con la natura.

Il fenomeno ha attratto anche artisti, fotografi e nomadi digitali, che hanno trovato nelle case abbandonate nuove fonti di ispirazione. Alcuni hanno deciso di stabilirsi temporaneamente qui, aprendo botteghe d’arte, piccole locande, o collaborando a progetti di rigenerazione urbana sostenibile.

Il cambiamento è avvenuto gradualmente ma con costanza. Le prime iniziative sono nate dal basso: associazioni locali, giovani residenti tornati dopo anni altrove, e qualche visionario con il desiderio di dare nuova vita al luogo. Oggi il borgo, pur non avendo perso il suo fascino autentico, sta lentamente tornando a popolarsi. Le vecchie case vengono restaurate con rispetto per la tradizione, i sentieri vengono puliti e segnalati, e la comunità – seppur piccola – comincia a crescere.

Patrimonio UNESCO

Ed è così che Roscigno Vecchia, nel cuore del Cilento, in Campania, è passata dall’essere un paese fantasma a un simbolo della rinascita dei borghi italiani. Abbandonata definitivamente all’inizio del ‘900 a causa di frane e instabilità del terreno, Roscigno Vecchia è oggi una sorta di “museo a cielo aperto”, dove il tempo sembra essersi fermato.

Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO come parte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la località è oggi meta di escursioni, visite guidate e rassegne culturali. Qui si può camminare tra edifici antichi, visitare la vecchia chiesa e la piazza centrale, ammirando scorci che sembrano usciti da un film d’epoca.

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Roscigno Vecchia è un museo a cielo aperto – pexels – salernosera

Una seconda chance

L’esempio di Roscigno Vecchia dimostra che anche i luoghi più dimenticati possono avere una seconda possibilità.

Con l’amore per il territorio, l’uso intelligente dei nuovi mezzi di comunicazione e una visione orientata alla sostenibilità, è possibile ridare voce a borghi che altrimenti sarebbero condannati all’oblio.