È grande quanto un parcheggio Ikea, ma ha più storia di un libro di 300 pagine | Questo è il PAESE DEGLI AMICI

Immerso nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, c’è un borgo che incanta per la sua semplicità e autenticità.
Con i suoi poco più di 400 abitanti, questo comune in provincia di Salerno si trova a circa 600 metri di altitudine, circondato da boschi, vallate e montagne che regalano panorami mozzafiato in ogni stagione.
Passeggiare per le sue stradine silenziose è come sfogliare le pagine di un libro di storia. Le origini del paese risalgono addirittura all’anno 1000 a.C., quando i primi insediamenti si svilupparono sulle pendici del monte Motola, dove oggi si trovano i resti di Sacco Vecchio.
Lì si possono ancora ammirare le rovine dell’antico castello e della chiesa di San Nicola, testimonianze preziose di un passato lontano e affascinante. Per secoli il borgo fu conteso da varie famiglie nobiliari fino a giungere sotto il controllo dei Villani nel Seicento.
Ma Sacco non è solo un luogo di memoria. È anche un territorio ricco di vita, immerso in una natura incontaminata che offre numerose opportunità per chi ama il trekking e le escursioni. Il monte Motola domina il paesaggio con i suoi 1.700 metri di altitudine, mentre la Sella del Corticato, un suggestivo valico montano, collega il Cilento al Vallo di Diano, regalando scenari mozzafiato e percorsi ideali per camminatori e ciclisti.
Un simbolo della cultura cilentana
Tradizionalmente legato all’agricoltura, Sacco ha vissuto per secoli grazie alla coltivazione della terra e alla pastorizia. In passato era noto anche per la lavorazione della lana, mentre oggi si distingue per la produzione di olio d’oliva e altri prodotti tipici della dieta mediterranea, simbolo della cultura cilentana.
Le tradizioni sono ancora molto sentite, soprattutto tra la comunità degli emigranti che ogni anno tornano per la Festa della Madonna degli Angeli, un momento di unione e condivisione che rafforza il legame con le radici.
La valorizzazione turistica e culturale
Negli ultimi anni, il borgo ha intrapreso un percorso di valorizzazione turistica e culturale. Uno degli interventi più apprezzati è stato il ripristino del sentiero che porta a Sacco Vecchio, rendendo nuovamente accessibile l’antico insediamento. L’iniziativa ha attirato curiosi e appassionati di storia locale, permettendo a tutti di riscoprire questo angolo dimenticato e suggestivo.
Sacco è, in fondo, un piccolo grande esempio di come anche i centri più minuti possano custodire un’enorme ricchezza. È un invito a rallentare, ad ascoltare il silenzio, ad assaporare la bellezza delle cose semplici. Un viaggio qui non è solo una visita turistica, ma un’esperienza intima e profonda, in grado di lasciare un ricordo sincero, come le persone che lo abitano.