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Appalti coop: De Luca non indagato, ma spesso evocato

Il governatore convitato di pietra nelle carte dell'inchiesta della Procura di Salerno: spunta una cena elettorale con le cooperative. L’incontro organizzato dal fedelissimo Picarone, pure lui non inquisito. Fiorenzo Zoccola ritenuto finanziatore dei politici amici: avrebbe aiutato il tesseramento Pd. Acquisiti anche appunti destinati al presidente della Regione: si parla di più gare

di Gianmaria Roberti
12 Ottobre 2021
in FATTI
Tempo di lettura: 3 minuti
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante un convegno sul Sì al referendum, Pomigliano d'Arco (Napoli), 21 novembre 2016.
ANSA/CEASARE ABBATE

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante un convegno sul Sì al referendum, Pomigliano d'Arco (Napoli), 21 novembre 2016. ANSA/CEASARE ABBATE

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Il governatore Vincenzo De Luca non è indagato, ma il suo nome spunta decine di volte, nell’ordinanza dell’inchiesta sugli appalti alle coop. De Luca è menzionato, ad esempio, per una cena elettorale, in vista delle Regionali dell’anno scorso. L’appuntamento era stato concordato tra un fedelissimo del presidente, il consigliere regionale Franco Picarone (non indagato, ndr) e Fiorenzo “Vittorio” Zoccola, l’imprenditore al centro dell’inchiesta. I due sono intercettati al telefono. «Le attività di intercettazioni hanno documentato i contatti di Zoccola Fiorenzo con esponenti politici salernitani finalizzati a perorare gli interessi delle cooperative di tipo B riferibili allo stesso e al suo gruppo, e – si legge nell’ordinanza del gip Romaniello – a sollecitare, in particolare, la pubblicazione del nuovo bando di gara per il servizio di manutenzione e conservazione del patrimonio cittadino. Infatti, nella giornata del 14 febbraio 2020 venivano registrate due conversazioni telefoniche del Consigliere Regionale Franco Picarone, nelle quali l’uomo politico, in campagna elettorale per le Regionali del 31 maggio 2020, “compulsava” i rappresentanti di cooperative sociali, in particolare Zoccola Fiorenzo ad “attivarsi” nel corso di un incontro da tenere per una cena programmata la “domenica sera” con il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca».

 

Il gip scrive: «Picarone, nella predetta conversazione, sollecitava l’amico Zoccola Vittorio affinché nell’incontro della domenica seguente con il Governatore della Campania si definisse la questione della gara, lasciando intendere che la situazione dovesse risolversi prima delle elezioni amministrative regionali». Secondo le carte «il 16 febbraio 2020, si era effettivamente tenuta una cena presso il suddetto ristorante, cena organizzata da Zoccola Fiorenzo, detto Vittorio, come emerso dalle intercettazioni telefoniche». All’evento «avevano partecipato, oltre allo Zoccola, i rappresentanti legali di altre cooperative sociali salernitane». Ad ospitare l’happening, un ristorante in via Porto. La Squadra Mobile, tra l’altro, ha acquisito molti documenti, nel corso dell’indagine. Un’indagine deflagrata nel giugno di un anno fa, dopo una serie di perquisizioni. «Tra il materiale sequestrato (…) particolarmente importanti sono gli “appunti”, dattiloscritti e manoscritti, che – scrive il gip – Zoccola ha lasciato intendere, in alcune conversazioni, essere destinati al governatore De Luca. Si tratta di una lunga serie di richieste dell’imprenditore, che coprono un importante arco temporale, nei quali si avanzano nuove proposte imprenditoriali e si chiedono interventi sull’operato della P.A».

 

Parte del materiale sottoposto a sequestro «riguarda un prospetto/preventivo (covid 19) di spesa per spiagge libere comune di Salerno, formato da una pagina, dove vengono elencati dieci spiagge del territorio del comune di Salerno, e, per ogni spiaggia, vengono indicati gli operatori da impegnare, gli orari, le ore e il costo giornaliero per un totale complessivo di euro 5616,00 euro giornaliero. Sul punto, va osservato che lo Zoccola, durante i mesi di maggio e giugno 2020, unitamente al nipote Pio Zoccola ed a altri soggetti, ha effettuato numerosi incontri presso il Comune di Salerno per presentare un progetto per il servizio di steward nel periodo estivo presso le spiagge libere presenti nel territorio del comune di Salerno, progetto che poi non ha avuto seguito, ma dal quale si rileva la ferma intenzione del gruppo di aggiudicarsi le pubbliche commesse secondo il medesimo modus operandi». Un altro manoscritto, riporta come titolo “per il dott. Roberto De Luca” (figlio del governatore, non indagato, ndr), ed indica 10 punti. Ci sono anche «due promemoria con intestazione “Promemoria Per II Presidente”». Nel primo, sono indicati 10 punti, relativi ad alcuni appalti. Tra essi un «Soresa subappalti in provincia». In un passaggio dell’ordinanza, si evoca perfino un presunto caso tessere, nel Pd. In un dialogo intercettato tra Adolfo Salsano e Tito Mondany (non indagati, ndr), il primo «racconta della richiesta di aiuto al tesseramento che Franco Picarone rivolse allo Zoccola», di cui si ipotizza il ruolo di «finanziatore», attraverso il tesseramento.

(Dal Quotidiano del Sud di Salerno)

Tags: inchiestasalerno
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