I militari del Ros, in collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Agropoli, all’aba di oggi hanno effettuato una vasta operazione tesa a smantellare un sodalizio criminale composto da una comunità Rom, comunità da molti anni stanziata nel centro cilentano. Nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia sono finire 25 persone, accusate di aver dato vita ad un’associazione criminale dedita a furti, utilizzo indebito di carte di credito e riciclaggio del denaro frutto delle attività illecite. I militari dell’Arma hanno eseguito undici ordinanze di custodia cautelare in carcere, sette ai domiciliari e sette con cui è stato notificato l’obbligo di dimora. Ai componenti del gruppo è stata contestata l’aggravante del metodo mafioso.
A seguito delle indagini condotte dai carabinieri è stato accertato che la banda ha messo a segno una serie di colpi in tutta Italia, prendendo in particolare di mira le gioiellerie, dove venivano effettuati furti con destrezza. Colpi sono stati messi a segno anche all’interno di autovetture. Particolarmente ricercate le carte di credito, che venivano poi utilizzate dai componenti della banda smantellata questa mattina . Le indagini hanno anche evidenziato come, nel corso degli anni, il gruppo criminale avesse assunto di fatto il controllo delle attività illecite nel centro cilentano. Risultato raggiunto anche attraverso intimidazioni e minacce, definite gravi dagli investigatori, contro alcuni amministratori pubblici del Comune cilentano ed appartenenti alle forze dell’ordine. In particolare nel mirino della banda sono finiti il coordinatore unico del cantiere di Agropoli della società che opera nel settore della raccolta dei rifiuti – minacciato per ottenere l’assunzione di alcuni componenti del gruppo – e lo stesso primo cittadino del comune cilentano. Dal sindaco i membri del gruppo criminale volevano ottenere che alcuni immobili confiscati non fossero destinati ad uso pubblico, oltre ad alcune assunzioni. Sotto il tiro dell’associazione anche alcuni carabinieri della Compagnia di Agropoli, da cui i componenti del gruppo criminale speravano di ottenere un alleggerimento dei controlli a loro carico.