Adesso è proprio ufficiale: il Catania è stato escluso dal campionato. Lo ha chiarito un comunicato della Lega che ha tagliato le gambe alle ultime speranze dei tifosi etnei.
Come si ricorderà, un ramo d’azienda, quello calcistico, era stato posto all’asta dalla curatela fallimentare del tribunale di Catania d’accordo con gli organi della Lega. Per mantenere il titolo sportivo, in regime di provvisorietà, sarebbe stato necessario versare almeno 500.000 euro. All’asta (terza in ordine di tempo) s’era presentato un imprenditore laziale, Benedetto Mancini con una caparra di 150.000 euro e con l’impegno di saldare il resto (350.000 euro) entro il termine stabilito del 5 aprile. Una volta disatteso l’impegno preso, nonostante un estremo tardivo intervento del signor Mancini presentatosi in tribunale con assegni circolari per 200.000 un giorno dopo la scadenza, è scattata la decisione drastica del Tribunale.
Questa la nota: “Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna il Tribunale di Catania – sezione fallimentare – ha disposto la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica della Catania SpA.”.
A questo punto, in ossequio alla sentenza emessa, il Catania non giocherà le restanti tre gare e resterà escluso dal campionato. In conseguenza di ciò, in linea con il regolamento in materia, tutte le squadre che in campionato avevano conquistato punti contro la squadra etnea li perderanno. Tra le squadre più penalizzate risulta la Paganese che aveva vinto tutti e due gli scontri con il Catania.
Possibili scenari: al Catania dovrebbe fare compagnia l’ultima classificata (al momento è la Vibonese); la terza retrocessa dovrebbe uscire dai play-out. Le squadre più interessate al momento sono Andria e Paganese.