La 22esima edizione del Comicon si apre all’eccellenza del fumetto italiano nelle sue forme più autoriali e pop: dalle opere del magister Davide Toffolo, anche frontman della band “Tre Allegri Ragazzi Morti”, fino a successi amplificati dalla camera di risonanza del grande web come Zerocalcare e Fumettibrutti. Due le sezioni dell’area mostre dedicate a questo aspetto del fumetto: la prima è una disamina dell’operato di Toffolo dalla prospettiva del suo “immaginario empatico”. Il fumettista-rockstar racconta un immaginario che può sembrare distante dal suo pubblico di riferimento, soprattutto nel momento in cui parla dei primi vagiti del movimento punk in Italia che è stato per lui fonte di massima ispirazione, ma riesce in realtà a toccare quel bisogno profondo di trasformazione e cambiamento che è tipico dell’adolescenza in ogni periodo storico.
La mobilità delle forme dell’artista è incarnata anche dal suo utilizzo di tutte le opzioni mediatiche che padroneggia: Toffolo non è infatti estraneo al concetto di “concerto disegnato” o a vari adattamenti teatrali e musicati di alcuni romanzi grafici prodotti negli oltre vent’anni di carriera. Più di ogni altra cosa, però, Toffolo vuol raccontare quel filo sottile che lega la “normalità” alla “mostruosità”, soprattutto in una fase critica come l’adolescenza, vissuta come “fantascienza” e assurdità, mettendo in dialogo semplici ragazzi con grande figure intellettuali come Pier Paolo Pasolini. L’espressione artistica a tutto tondo è per Toffolo una necessità, come racconta nelle vignette autobiografiche esposte nella sezione dedicata alle sue opere: è il tipico artista che nasce con una matita in mano, ben prima di saperla impugnare con sicurezza, e che solo dopo implementa altri mezzi espressivi. In particolare, il suo incontro con il punk rock è un punto fondamentale della sua informazione, che Toffolo ricorda con particolare affetto: la figura del suo mentore appare quasi come un’entità astratta, venuta dallo spazio, per portare quel messaggio di rivoluzione che ognuno ha bisogno di introiettare secondo le proprie inclinazioni. Nascono così non solo i mille personaggi che popolano le pulitissime tavole dell’artista friulano, ma anche la sua identità da musicista, la letterale maschera da lui disegnata che lo accompagna in tutte le situazioni pubbliche – uno scudo dal mondo, come lo definisce, ma anche un punto di forza.
Toffolo si presenta al mondo con la sua sensibilità divergente, e in qualità tanto di autore quanto di magister di una delle più importanti fiere del fumetto a livello nazionale ha voluto puntare un riflettore sui racconti dell’adolescenza scritti e vissuti da chi è venuto appena dopo di lui. La sezione “La vita presente” è curata dallo stesso Toffolo ed è costituita da una selezione di artisti che spadroneggiano nel panorama italiano e mondiale del fumetto.
Capofila della sezione è Zerocalcare, già icona del giovane disadattato sognatore e lanciato ancora più in alto dalla produzione Netflix “Strappare lungo i bordi”. Le tavole scelte da Toffolo sono emblematiche: un giovanissimo Zero si ritrova a correre per le vie di Roma, in gran ritardo per la scuola, perseguitato dai suoi miti più disparati che gli danno suggerimenti ancora più sgangherati – ad esempio, se ad un orecchio sente la voce di Kurt Cobain che gli consiglia di bruciarsi la vita, dall’altro Che Guevara lo sprona a lottare contro il sistema e ad impadronirsi dei mezzi di produzione, con tutta l’ingenuità con cui un adolescente può filtrare messaggi che non è pronto a comprendere anche se già li sente. Fumettibrutti racconta invece il suo percorso identitario, le brutture e le storture del diventare se stesse in un mondo che guarda il corpo prima di ogni altra cosa e che continua a guardare il corpo anche trovandosi davanti ad atti di ferma autodeterminazione.
Non solo fumetto intimista, ma anche la grande macchina dei sogni trova spazio negli highlight di Toffolo: grande spazio è dedicato anche a Sara Pichelli, eccellenza italiana della Marvel, che ha dato vita al primo Spider-Man afro-latino – Miles Morales, poi anche protagonista del film premio Oscar “Into the Spider-Verse”, che tornerà in sala il prossimo anno con un attesissimo sequel in due parti.