Tagli all’editoria

Un coro di no contro quella che è stata definita la “ghigliottina Crimi”, cioè l’azzeramento dei fondi all’editoria, già ridotti a soli 50 milioni di euro (contro i 400 di qualche anno fa), è emerso l’altro giorno nel corso di un incontro promosso alla Camera dei deputati dalle associazioni di rappresentanza no profit dell’editoria. Anche la Lega è contraria al taglio dei contributi che il M5S vorrebbe inserire nella manovra. Al momento la legge di bilancio non prevede il taglio del Fondo, che provvede alla tutela di numerose realtà, da Avvenire e il Manifesto a molte testate locali editate da cooperative di giornalisti. Si teme, però, un emendamento a sorpresa dei 5Stelle, con grave rischio per circa 300 testate e 10mila addetti.
Panorama

Da questo numero attualmente in edicola, Panorama lascia la casa madre (Mondadori) e viene rilevato dall’editore del quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Dopo 56 anni, una svolta per la storica e autorevolissima testata, che Belpietro lega alla acquisita “garanzia di autonomia professionale e culturale” del settimanale, che da ora in avanti “conterà soltanto sulle vendite in edicola”, scommettendo, continua Belpietro, “su un progetto di informazione franco e senza pregiudizi né conformismi”.
Il Mattino

C’è una cordata di imprenditori napoletani e salernitani che vorrebbe prendere il controllo de Il Mattino, il quotidiano napoletano da anni in grave crisi anche di identità, ma la trattativa con l’attuale editore Caltagirone appare da tempo ferma. La richiesta è di 20 milioni di euro, che agli ipotetici acquirenti è apparsa eccessiva in considerazione dei 4 milioni di perdite all’anno dell’antico quotidiano meridionale, ormai al minimo storico per vendite e per pubblicità. A capitanare la cordata è Daniele Iervolino, il presidente e fondatore dell’università telematica Pegaso. C’è anche chi ipotizza l’ingresso nella trattativa di due imprenditori salernitani ma pare che non siano stati presi in considerazione dall’attuale proprietà per la loro scarsa autorevolezza e per gravi i problemi giudiziari perlomeno di uno dei due.