Bfc Media, società acquisita dall’attuale presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, sarebbe pronta a rilevare L’Espresso. Le trattative per rilevare la storica testata settimanale sarebbero in stato avanzato – riferisce Prima Comunicazione. Da mesi si sa dell’intenzione di Gedi di liberarsi della storica testata settimanale nata nel 1955. E da settimane si parla dell’interesse crescente di Bfc Media: la trattativa è in corso ma non ancora definita.
BFfc Media è un gruppo editoriale specializzato in informazione su personal business e prodotti finanziari, edita i mensili Forbes, Bluerating, Private, Asset Class, COSMO, Bike, Robb Report e il trisettimanale Trotto&Turf; e gestisce i canali televisivi BFC (satellite, streaming), Bike (Sky, HbbTV, streaming) e EQUOS TV (HbbTV, streaming).
E ha strategie di espansione da quando la maggioranza è stata acquisita da Danilo Iervolino fondatore dell’università on line Pegaso, recentemente venduta al Fondo CVC per un miliardo e mezzo di euro.
La notizia della possibile cessione della storica testata settimanale non è stata accolta di buon grado dai redattori.
«Abbiamo incontrato l’amministratore delegato del gruppo Gedi, Maurizio Scanavino, per chiedergli chiarimenti riguardo le voci di vendita dell’Espresso al gruppo editoriale Bfc Media controllato dalla famiglia Iervolino – spiega il Comitato di redazione a giornalistitalia.it – Di fronte alle richieste del comitato di redazione, l’amministratore delegato ha dichiarato che l’azienda non ha ricevuto «alcuna proposta formalizzata». Il Cdr ha evidenziato che «dopo mesi di smentite e dichiarazioni in senso contrario, senza che mai negli ultimi anni sia stato presentato alla redazione un chiaro piano di iniziative e di sviluppo per la testata, di fatto per la prima volta viene ammessa la volontà di vendere».
I redattori dell’Espresso denunciano «piani aziendali che mirano a tagliare una voce libera e critica del panorama giornalistico italiano, la testata fondata da Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari da cui è nato il gruppo editoriale Espresso, il quotidiano Repubblica che si è poi allargato al gruppo Gedi. Siamo preoccupati per il destino del nostro settimanale e di tutte le testate giornalistiche di un editore che non si è fatto scrupolo a definire “non coerente con le strategie del gruppo” il primo newsmagazine di inchiesta italiano». Alla luce di questo l’assemblea dei giornalisti ha consegnato «un pacchetto di giornate di sciopero al Cdr, riservandosi ogni ulteriore iniziativa a tutela del lavoro della redazione e del valore di una testata con 67 anni di storia, protagonista di battaglie civili, politiche e culturali che hanno inciso in maniera determinante nella nostra società».