Sandra viene a darmi la buonanotte. E raggiunge le sorelle in camera.
Dopo un po’ però ricompare, saltando sul mio letto.
“Mamma, però, io non ho sonno e domani ho la scuola in presenza. E come faccio se non mi addormento?”.
Effettivamente domani solo Sandra, che frequenta la prima, torna in classe.
Capisco il suo stato d’animo. Tra un’ordinanza e una smentita, è praticamente da metà ottobre che ne parliamo tutti i giorni. Il momento è super-atteso.
Io sono già sotto le coperte. Le dico: “Vuoi stare dieci minuti qui, abbracciata a mamma, così ti rilassi?”.
Ovviamente neanche il tempo di finire la domanda ed è incollata a me.
L’abbraccio stretta stretta.
Poi arriva il papà, il cantastorie della sera.
Con l’aria di chi non vuole essere preso a calci per una notte intera, mi fa: “Ma Sandra dorme qui?”
“Solo dieci minuti” – rispondo io, facendogli l’occhiolino.
Il papà intende il momento e va da Paola e Camilla, con la sua fiaba, stasera tratta dalla letteratura russa … E mentre le mie povere bimbe ascoltano in silenzio “Lo scarrafone” di Kornej Čukovskij, anch’io, pian piano, mi addormento.
È mattina. Altro che solo dieci minuti per rilassarsi!
Qui la bambina doveva essere proprio stressata: è rimasta incollata a me tutta la notte!
Io mi sento fortemente in colpa rispetto alle sorelle: a loro, calma o agitazione, le abbiamo sempre consolate nel loro letto…Ma è andata!
E ora bisogna prepararsi per andare a scuola.
In presenza!
Quindi è ora di alzarsi.
L’accarezzo, la prendo in braccio, me la stringo al petto e le dico: “Sandra, hai dormito tutta la notte abbracciata a mamma?”.
E lei da amante consumata: “Sì, è piaciuto molto anche a me!”.
Mummybook (2020)