Avanti così andiamo a sbattere. I quotidiani di oggi rilanciano l’allarme dell’Istat sui nostri conti pubblici e sulla sfiducia diffusa nel futuro.

Emblematico il titolo del Manifesto “a passo di gambero” che fotografa una situazione gravissima: Pil giù dello 0,1% (e non accadeva dal 2014), anche se in un quadro di stagnazione generale dal momento che anche la Germania non se la passa benissimo e scende dello 0,2. Il dato che allarma di più è la disoccupazione giovanile ormai arrivata alla cifra record del 32%, ragion per cui saremmo vicini alla seconda recessione. Ed è questo l’allarme della Stampa che titola sulla frenata di consumi e investimenti. Pagnoncelli sul Corriere della Sera legge un forte pessimismo degli italiani verso la manovra: per il 41% non c’è equilibrio tra crescita e tenuta conti; solo il 31% dice sì alla direttrice imboccata dal nostro governo. I maggiori dubbi il sondaggista li rileva proprio tra gli elettori leghisti: il 53% e favorevole all’intesa con Bruxelles, al di fuori della quale non vi sarebbe salvezza per la nostra economia, almeno nei tempi brevi.
Lettura meridionalista del dato Istat e dell’attuale congiuntura sul Mattino che intervista il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia per il quale alcune delle attuali misure sono ostili alla crescita: “È sbagliato depotenziare l’industria 4.0 e il credito di imposta nel Mezzogiorno, così sarà impossibile realizzare l’aumento del Pil dell’1,5%».