È la Campania il campo di battaglia su cui si consuma lo scontro, tutto interno al governo giallo-verde, tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini: il tema, delicatissimo, è quello della gestione dei rifiuti. O meglio, dell’impiantistica necessaria per scongiurare una nuova emergenza. Se per Salvini i termovalorizzatori restano una necessità, dal Movimento 5 Stelle arriva una chiusura netta verso ogni soluzione di questo tipo. La risposta ai roghi della terra dei fuochi – in particolare agli incendi che hanno colpito numerosi impianti di trattamento dei rifiuti in Campania – per gli esponenti pentastellati non può essere individuato nella costruzione di impianti di termovalorizzazione, anche perché, sostiene Di Maio, quello campano “è un disastro legato ai rifiuti industriali provenienti da tutta Italia non di quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa”.
Arriva a poche ore di distanza la replica di Matteo Salvini: “Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo”. Posizioni opposte quelle dei due alleati di governo, con il M5S che ancora una volta mostra la propria contrarietà alla realizzazione di opere infrastrutturali senza, tuttavia, riuscire ad indicare una credibile alternativa. Se per il presidente pentastellato della Camera Fico si faranno “molti più impianti di compostaggio per la frazione umida dei rifiuti solidi urbani, più differenziata e più impianti di trattamento meccanico manuale dove si ricicla il tutto”, il ministro per il Sud Barbara Lezzi non riesce ad andare oltre un vago auspicio: “Sui rifiuti – dice -si è fatta tantissima ricerca e noi dobbiamo partire da lì, da una visione virtuosa dell’ambiente”. Snocciola dati, invece, Matteo Salvini. “La percentuale di raccolta differenziata in Campania – sottolinea il ministro degli Interni – è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane. Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei ‘No’ provoca roghi tossici e malattie”. La replica della Regione Campania è affidata al vicepresidente Fulvio Bonavitacola, secondo cui le dichiarazioni di Salvini sono “del tutto approssimative o non rispondenti al vero”.
Intanto lunedì prossimo a Caserta vertice con il presidente del Consiglio Conte, sette ministri ed il presidente della Regione Campania De Luca. Dall’incontro dovrebbe scaturire un piano d’intervento per contrastare il fenomeno dei roghi.