Sono oltre 347mila gli immigrati che trovano lavoro nei campi in Italia: circa il 26,2% della forza totale lavoro necessaria nel settore dell’agricoltura. Tra le province con i numeri più alti di lavoratori immigrati c’è Salerno, con il 2,6%. I dati emergono da una analisi della Coldiretti che ha collaborato al nuovo dossier statistico sull’immigrazione Idos 2018. La nazionalità più rappresentata è quella rumena, seguita da indiani, marocchini, albanesi, polacchi, bulgari, tunisini e slovacchi. Il 48,1% degli stranieri impegnati nel settore agricolo si concentra in 15 province, quelle che di fatto registrano i numeri più alti di lavoratori stranieri. In cima alla lista Foggia con il 5,8%. Seguono Bolzano, Verona, Latina, Cuneo, Ragusa, Salerno, Ravenna, Cosenza, Trento, Ferrara, Forlì-Cesena, Vari, Matera e Reggio Calabria.
Nei distretti agricoli – si evince dalla indagine – i lavoratori immigrati sono una componente ben integrata nel tessuto economico e sociale. Si tratta di persone che – precisa la Coldiretti – «rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo su territori in cui va assicurata la legalità».