Otto comuni su settantatré. Poco più di un decimo, ma i dati parlano chiaro: la maggioranza dei comuni della provincia di Salerno che ha presentato domanda per i fondi necessari al potenziamento della videosorveglianza è rimasta esclusa dalla graduatoria di ammissione. Non rientravano nel punteggio previsto, scavalcati soprattutto quando si parla di progettazione stessa.
Il dato è allarmante, e riguarda un po’ tutte le fasce, dai territori piccoli a quelli grandi. Il fattore che ha portato all’esclusione? Quasi sempre l’indice di rapporto percentuale fra l’importo del cofinanziamento proposto dal comune e l’importo complessivo del progetto. E non si parla nemmeno di esclusione per un soffio, anzi: su una scala di punteggio che va da 0 a 10 la maggior parte dei comuni salernitani si è fermata tra lo 0 spaccato e il 3. Una media che fa paura, tanta, perché vuol dire che la maggior parte dei progetti non è stata ritenuta adeguata. Tanto più se si pensa che lo stesso capoluogo di provincia, Salerno città è rientrata per il rotto della cuffia. L’ultimo comune degli ammessi.
Tra gli esclusi figurano gli altri due enti più grandi a livello territoriale e di popolazione: Battipaglia su 2078 comuni è arrivata al 1516° posto. Eboli poco più sotto, al 1580°. 2,4 punti su 10 per la prima, 0 su 10 per la seconda sempre nella scala di progettazione. In poche parole, con uno scarto di 9 punti circa dall’ammissione, è stato quello il fattore determinante per l’esclusione. Basti pensare che Salerno stessa è stata ammessa proprio perché sullo stesso parametro ha invece fatto 9 punti, arrivando ai 39,57 necessari per essere tra gli ammessi.
E gli altri 7 comuni rientrati tra quelli che otterranno i fondi? In ordine: Capaccio Paestum, Torre Orsaia, Romagnano al Monte, Montecorvino Rovella, Vietri sul Mare, San Giovanni a Piro. L’ottavo, appunto, è Salerno capoluogo menzionato sopra.
Questo verdetto, questa graduatoria, ha due dati importanti che non vanno per nulla ignorati: il primo è che due comuni punta della provincia, da tempo sotto i riflettori proprio a causa di problemi legati alla sicurezza tra incendi, rapine, furti e spaccio, sono rimasti fuori. Questo vuol dire che una delle possibili soluzioni per arginare il fenomeno non sarà a disposizione. Non verranno erogati i fondi per nuovi occhi elettronici, con tutte le conseguenze dovute all’assenza di deterrenti come questi sia in centro che nelle periferie. Il secondo, più preoccupante, è appunto quello dei problemi legati ai progetti. Se una graduatoria importante come questa, fondi ambiti come quelli per la videosorveglianza, sono scivolati via dalle mani a causa di errori nei progetti, almeno secondo i parametri del bando del Ministero dell’Interno, qual è la possibilità che casi del genere non si ripetano per i progetti legati ai tanto ambiti fondi del Pnrr? Insomma, la possibilità che errori simili possano essere ripetuti quando verrà il tempo di captare questa possibilità unica nella storia è alta, e bisogna assicurarsi che non accada.